Come se fossero state inghiottite da un buco nero botanico.
Un giorno, rientrando prima dal lavoro, ho trovato la porta del vicino semiaperta.
Dentro, su un mobiletto dell’ingresso, brillava qualcosa di verde.
La mia menta.
Stesso vaso, stesso taglietto sul bordo.
Non ho detto nulla.
Non ho fatto nulla.
Ho comprato una nuova pianta.
Una citronella.
E l’ho riempita — con finta noncuranza — di concime liquido all’aglio.
L’odore ha iniziato a spandersi piano piano sul pianerottolo.
Non fastidioso. Ma persistente.
Due giorni dopo, la citronella è sparita.
Il giorno seguente, tutte le finestre del vicino erano spalancate. In pieno novembre.
Da allora, le mie piante sono rimaste al loro posto.
Non è mai stato detto nulla.
Ma ogni volta che lo incrocio sulle scale, tiene il fiato.
Io sorrido.
È la guerra fredda del condominio.
Silenziosa. Profumata. Velenosamente educata.
Page: 1 2
Convivevo con Paolo. Trent’anni, educato, informatico, zero conflitti. Uno di quelli che non danno mai…
La signora Marilena abita al piano sopra il mio. Vedova da anni, sorriso perenne, voce…
All’inizio pensavo fosse un caso. Una banana sparita. Un uovo in meno. Una birra che…
Il signor Gervasio abita al piano terra, proprio accanto all’ingresso del palazzo. E questa cosa…
Si chiama Mirella, ma nel condominio tutti la chiamano “La Bodycam”. Nessuno gliel’ha mai detto…
Il signor Torrisi abita al piano sopra il mio. Pensionato, vedovo, ex militare. Lui non…