Premetto che stiamo vivendo un inferno, e che sconsiglio a tutti di vivere in paese. In un certo paese che noi abbiamo genuinamente rinominato La bocca dell’inferno- la Sunnydale italiana.

Abbiamo una persona in ospedale per il Covid, un’ altra che sta male e nonostante stiamo male, ce ne stiamo occupando noi; ci stiamo facendo forza, ma siamo moralmente a pezzi. Viviamo in una frazione, in una villa bifamiliare con vicini che già in passato hanno creato problemi.

Sta di fatto che il medico per poter segnare alla mia compagna l’antivirale, a causa del fatto che lei è un soggetto fragile, aveva bisogno di un tampone della farmacia ed essere inserita nel database nazionale. Era già al quarto giorno di malessere ed entro cinque giorni deve essere assunto.

Abbiamo fatto chiamate su chiamate, smosso il mondo per poterglielo far fare a casa, ma purtroppo passata l’emergenza l’ASUR non fa più questo tipo di servizio. Abbiamo chiamato laboratori di analisi, fatto ricerche su ricerche, alla fine il medico ci ha detto di prendere e di andare noi presso la farmacia del paese vicino, l’unico posto dove é possibile fare questo benedetto tampone.

Sono l’unico che guida, nonostante stessi male ce l’ho portata. Andiamo, mi fermo un attimo e accosto la macchina e poi metto benzina. La mia compagna fa il tampone: è positiva. Torniamo e siamo a casa.

Nel mentre accade il finimondo qui. Oggi, tramite una parente che abita a 500 metri da noi, ci fanno sapere che i fantomatici vicini avrebbero voluto denunciarci ai carabinieri perché ci hanno visto accostare, e secondo loro buttare qualcosa per poi andare chissà dove. Questi fantastici vicini non hanno avuto neanche il coraggio di chiamarci e chiederci “Perché siete usciti?”, o chiederci il perché ci fossimo fermati. Si son messi a chiacchierare e a minacciare di denuncia.

Contando che non dobbiamo per forza giustificarci con loro, che lunedì dovrò scendere per lasciare davanti al cancello la spazzatura con doppio sacchetto e quindi mi vedranno, che la mia compagna adesso ha il terrore di andare sul balcone persino a dar l’acqua alle piante perché crede che quelli abbiano da ridire. Bene, vi chiedo: è normale tutto questo? La malattia, la gente ce l’ha nel cuore e nella testa.

Leggi l'articolo completo
Luca

Recent Posts

Non sappiamo il suo nome.

All’inizio sembravano cose da niente. Un foglio qua, uno là. Stampati, mai scritti a mano.…

55 anni ago

La signora Rita

La signora Rita abita all’interno 2, piano terra. Non ha incarichi, non ha potere formale,…

55 anni ago

Gentile, ordinata, sorridente.

Sara era il tipo di coinquilina che non ti dà mai un motivo concreto per…

55 anni ago

Condividevo casa con Andrea.

Coinquilino apparentemente normale, tendenzialmente silenzioso, lavorava da casa, mangiava pasta al pesto tre volte a…

55 anni ago

Convivevo con Paolo.

Convivevo con Paolo. Trent’anni, educato, informatico, zero conflitti. Uno di quelli che non danno mai…

55 anni ago

La signora Marilena

La signora Marilena abita al piano sopra il mio. Vedova da anni, sorriso perenne, voce…

55 anni ago