L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato, Vicini invadenti

La siepe lato ovest mi sembra più bassa.

Io non ci avevo fatto caso.
Ma effettivamente sì: la curva che delimitava il nostro confine verde col vialetto era stata “corretta”.
Solo da un lato.
Con decisione chirurgica.
Un taglio netto.
Preciso.
Non nostro.

In casa nessuno aveva toccato nulla.
E la cosa più strana era che il taglio proseguiva oltre la nostra proprietà, come se qualcuno avesse deciso di sistemare il quartiere, una siepe alla volta.

Nel dubbio, lasciamo correre.
Magari è stato un errore, un giardiniere distratto.
Ma la settimana dopo, la parte dietro al garage era stata “alleggerita”.
Solo quella.
Il resto no.
Tagli netti.
Anche lì, non richiesti.

Non spariva nulla, eh.
Solo troppo ordine.

Un giorno vedo il signor Gabriele, quello del civico accanto, col tagliasiepi in mano.
Sta “rinfrescando” l’angolo tra la sua recinzione e la nostra.
Dice che “stava già potando e ha dato una passata anche lì”.
Senza chiedere.
Con la naturalezza di chi lava anche la tua tazza perché era lì vicino.

Ecco un altro VDI:   La pensione abusiva per cani

La settimana dopo, lo fa la moglie.
Guanti da giardino, forbici lunghe, passo finto casuale.
Rimuove due rami “che le sembravano storti” dalla nostra parte.
Sorride.
Dice che lo fa “per armonia”.

Io inizio a fare foto.
Non per denunciarli.
Solo per capire quanta porzione di arbusto stiamo perdendo ogni settimana.

Poi tocca al retro.
Una mattina trovo il gelsomino decapitato.
Era già stanco, lo ammetto.
Ma almeno era nostro.
Ora sembra una pianta in castigo.
Con un bigliettino attaccato con lo spago:

“Fatto per comodità del passaggio. Grazie.”

Grazie?

Lascia una risposta