L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato, vicini incivili

Chi la fa 💩 l’aspetti

Ho sempre avuto vicini decenti, tranne in un caso che voglio raccontarvi e nel quale anch’io ho fatto il vicino infame, per legittima difesa.

Avevo uno studio fotografico al pian terreno.

Un inquilino del 4° piano era uno che entrava e usciva di galera: è lui il vicino infame.

Per un certo periodo ha tenuto un cane lupo che portava a fare i suoi bisogni solo al mattino.

Poiché il cane era molto impaziente, lo lasciavano scendere nell’androne e per mezz’ora, finché il suo padrone non scendeva, da quell’androne non poteva passare nessuno poiché il cane era veramente incazzoso, impedendo anche a me di aprire il negozio dal retro.

Appena il cane veniva portato fuori sulla strada, poveretto, non ce la faceva più e defecava regolarmente davanti al mio negozio.

Furono inutili i numerosi inviti a portare fuori il cane più sovente in modo che reggesse i 50 metri che ci separavano da un giardinetto adatto allo scopo.

Una sera che ero andato nel negozio dopo cena a sbrigare delle faccende, fui preso dall’incontenibile voglia di andare in bagno.

Ecco un altro VDI:   Da che pulpito

Il negozio disponeva di un cesso nel cortile e quella sera pioveva a dirotto e non volevo attraversare il cortile inzuppandomi tutto, per cui feci i miei bisogni in un sacchetto di plastica della spesa.

Finito il mio lavoro presi con me il sacchetto per andarlo a gettare nel cassonetto.

Ora, scusate i dettagli, ma sono importanti, mi accorsi di aver fatto uno stronzo unico enorme e lì scattò il genio, lo gettai (senza sacchetto e carta igienica, sulla prima rampa delle scale.

Quando arrivai al negozio il giorno dopo, c’era la folla inferocita degli inquilini che pensava fosse stato il cane e che inveiva contro il suo padrone.

Da quel giorno il cane venne portato a fare i suoi bisogni più volte al giorno ai vicini giardinetti

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