Abito in un condominio di disagiati, vecchie urlatrici e anziani con la bestemmia fotonica, ma quella che andrò a raccontarvi è una chicca.
Una sera torno molto tardi a casa e non appena apro il portoncino davanti a me si apre uno spettacolo grottesco: la ragazza del piano sopra di me a 90 sulla rampa delle scale in atto di accoppiamento con il suo “amato”.
La scena è resa ancora più bizzarra dal fatto che lei è molto corpulenta e lui mingherlino e bassino, ma che si muove veloce come un coniglio. Una volta accortisi della mia presenza scappano giù per le scale verso le cantine. Un dettaglio che non scorderò mai sono le sue enormi mutandone bianche abbassate e lei che corre a piccoli passi veloci giù per le scale, e lui dietro con “l’arnese” in mano. Rimango un paio di minuti fermo per capire cosa ca**o ho visto e se ciò minerebbe la mia già precaria sanità mentale.
Manco a dirlo, il giorno dopo la incrocio e mi saluta come se niente fosse. Io tra me e me che penso: “Brutta str*nza ora chi me lo paga lo psicologo?”
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