Cosa fare se una collega ha la proprietaria di casa pari a materia organica anfibia comunemente chiamata merda? (cit.)
Collega che chiameremo P. Vive in un bilocale al centro storico (ha trovato solo quello senza agenzia con 4 spicci in tasca).
La padrona, che chiameremo X, le affitta l’alloggio senza la cantina nonostante sia a contratto, “rimborsandole” il “costo” quando arriva la tassa dei rifiuti.
P. ogni volta che piove si trova la cucina mezza allagata, non proviene né da una finestra né dal soffitto. L’acqua esce letteralmente dal muro, andando a bagnarle un tavolo (mi ha mostrato le foto, il rotolo dello scottex era fradicio praticamente per metà).
Muffa in bagno tutta in un punto, ma secondo X è tutto a posto perché “l’ha fatto vedere”.
Non ha le termovalvole (condominio con riscaldamento centralizzato, una caldaia per tutti gli affittuari, nessuna caldaia personale) e se arriva a 18° è per miracolo divino (ultimo piano/con sottotetto).
Le si “rompe” il forno per l’uso (a detta di X la cucina è nuova, io l’ho vista e sembra uscita da un catalogo anni ’90) ed X non vuole ricomprare o rimborsare od altro.
P non fa nulla, ci vive anche se con l’ansia perché teme che ogni cosa che possa fare questa la butti fuori di casa.
P è straniera, paga tutti i mesi l’affitto (durante il lockdown alcune mensilità le ha pagate dopo, ma solo perché era in cassa e quei 4 soldi le servivano per poter mangiare, ma come già detto ha recuperato le mensilità).
Ora io le ho già detto che potrebbe tranquillamente chiamare chiunque, anche i VVFF, e levare pure le mutande a ‘sta qua.
Perché tantissime cose almeno personalmente non vanno giù.
Secondo voi, se lei si facesse valere, potrebbe risolvere o se lo trova in quel posto?
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