Il mio condominio è composto da tre portoni e ogni portone ha 10 famiglie.
Vivo qui da oltre 40 anni e vi assicuro che, tra “ancora presenti” e “cambiati nel tempo”, continuo a chiedermi se non sia il condominio dei “casi umani del Maurizio Costanzo Show”.
Abbiamo il pazzo più volte beccato mentre litiga col cibo al supermercato, c’è la vecchia che apre a chiunque citofona (con la scusa che dal videocitofono non vede) facendo girare per il palazzo la qualunque, c’è il vecchio petomane che le smolla apposta in ascensore (e qui la porta non resta aperta sul piano per cui l’odore stagna), la stron*a (perché col tempo è invecchiata quindi è evoluta da “asociale” a “stron*a”) che odia i giovani e passa dal tirare roba dal balcone al tentare di umiliarti sgridandoti (che a 6 anni funziona, a 40 la mandi a ca*are), il di lei marito che insegue i piccioni con la ciabatta in mano (e credo sia il suddetto petomane ma ancora ho il dubbio tra lui e un altro).
Abbiamo la maniaca dei volantini (lei butta via tutto, anche materiale di altre famiglie che per sbaglio potrebbe venirle recapitato) che ti butta anche i biglietti del tram usati nella cassetta, c’è il bipolare che spesso non prende le medicine e urina sulle scale (per fortuna non è nel mio portone ma è sul mio piano e la figlia della mia vicina passa da casa di sua madre, usando una porta comunicante interna, perché ne ha paura) e l’odiatore seriale che detesta tutti e fa i dispetti come i bambini (ma ha più di 70 anni).
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