L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato

L’attacco isterico

Premetto che abbiamo acquistato una casa singola e stiamo ultimando i lavori per entrarci.
Forse proprio per questo dopo un anno e mezzo di VDM non ne possiamo più.

Coi nostri ex vicini andavamo d’amore e d’accordo, in 4 anni mai sentiti nemmeno un rumorino (ed i muri sono sottili) andati via loro (purtroppo) arriva questa coppia giovanissima.

Lui bravo ragazzo, si vede che è un bonaccione; lei l’esatto contrario, quando ti incrocia nemmeno ti saluta.
Hanno avuto una bambina appena arrivati qui e noi siamo diventati genitori con un anno di anticipo (dopo lo siamo diventati anche noi), visto che sentivamo la qualsiasi.

Fin qui tutto ok, se non l’unica cosa: abbiamo chiesto di non cambiarla proprio in corrispondenza del muro adiacente la testiera del nostro letto, almeno di notte, e come rapporti di buon vicinato hanno acconsentito.
Il resto? Da scrivere un film.

Anche noi abbiamo animali in casa, ma loro hanno un cane che sta H24 serrato in casa e quando non ci sono piange continuamente.

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Lei, oltre a essere una maleducata ed una gran cafona che ti vede e non ti saluta, sbatte continuamente i piedi quando cammina. Io non so come sia possibile che non abbia una tallonite. Un continuo martellamento pneumatico insopportabile, credetemi, da esasperazione. Oltre a ciò, non fa che urlare al cane e alla figlia sgridandoli ininterrottamente e sbattendo porte e sportelli.

La figlia invece, seguendo le orme materne probabilmente, sbatte la testa contro il muro e, quando gliel’ho fatto notare mi è stato detto che “poverina stava solo giocando”. Già, perché è di routine fare sbattere la testa a una bambina di un anno sul muro.

Comunque, tralasciando tutto andiamo avanti per un anno e mezzo dopodiché nasce nostro figlio.

Oggi la situazione era la seguente: mia moglie sul divano disfatta dopo una notte insonne, io col menisco (maledetto pallone) spezzato, rotto e dolorante sotto Bentelan.
Arrivano.

Talloni, talloni, talloni, talloni.
Sembrava di essere all’ippodromo.

D’istinto con la gamba sana dal divano ficco due calci ben assestati sul muro per farla smettere, ma ero talmente rinco dal dolore che non mi accorgo che mia moglie ha il telefono in mano. Quella delle public relations è lei, perché io non so gestire queste situazioni essendo un tipo di poche parole. Per quanto sbagliato sia, quando intervengo io vuol dire che la situazione è compromessa e deve essere risolta con le cattive.

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Comunque la chiama (non so neanche come abbia avuto il suo numero).
Ovviamente non risponde lei ma il marito, che si dimostra comprensivo e capisce la situazione.
Allorché mia moglie: “Dimmi che numero di ciabatte porta tua moglie che gliene regalo un paio”
Lui: “Sei in vivavoce, ti sente”.
Lei: “(borbottii incomprensibili, non penso sappia parlare correttamente una lingua comprensibile)”.
Mia moglie: “Ah, allora la lingua ce l’hai?”.
Lei: “AAAAAAAAARGGGGGHHH”, e pugni contro il muro disperata come una bambina quando le dici che non le fai fare il giro sulle giostre. Ragazzi davvero, urla di rabbia, repressione ed infelicità.

Chissà che cosa passa per la testa delle persone, mi chiedo, per essere così buzzurre e non saper vivere in un condominio dove siamo 2 gatti.

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