Abito in un palazzo molto particolare, tanto che ormai ogni vicino ha un soprannome.
Sig. Cataratta. Abita sul mio stesso piano, sulla sessantina, non proprio lucido secondo me. Una sera esce sul balcone con un megafono e inizia a urlare:”i napoletani puzzano come i cani!”. Al mio sguardo allucinato si gira e mi risponde: “non si preoccupi signorina! Sto solo facendo le prove per il comizio!” Ancora più scioccata.
Sig. cinque locali. Un distinto settantenne dal nome vero mai saputo che si vanta con chiunque di avere una casa di cinque locali. Davvero, non parla d’altro, in nessun caso. –
La nonnina. Una dolcissima vecchietta dall’età parecchio avanzata ma non ben identificabile che ti ferma puntualmente all’ingresso del palazzo per parlare, peccato perda puntualmente la dentiera mentre questo avviene. –
La bambina. Una vecchietta oltre gli ottanta che ama chiacchierare per i corridoi, ma ha una vocina così stridula che mio fratello la prima volta ha creduto stessi parlando con una bambina di 6 anni. Restare seri è davvero difficile. –
Quella di sopra. Età pare 85, pare viva sola. Ma non si spiega la vibrazione ogni santa mattina all’alba. È tanto forte che la prima volta mi sono svegliata pensando mi stesse chiamando qualcuno, ma nulla; mi sono incazzata con mio fratello perché non aveva spento il cellulare; ma non era neanche il suo. Abbiamo perso due ore a trovare la fonte di questa vibrazione. Viene da sopra. O è il cellulare o è un vibratore.
Lo strano. Al ritorno dalla spesa, io e mio fratello entriamo nel portone andando verso la nostra porta di ingresso. Il vicino ci insegue e ci ferma, con il fiatone e quasi le mani sulle ginocchia. Pensando fosse urgente ci fermiamo ad ascoltarlo. Nulla, ci chiede se facciamo l’università e inizia un pippotto infinito raccontando di quella volta che ha ospitato uno studente francese e bla bla bla. Non ricordo neanche più di che stesse parlando, perché ero concentrata a guardare mio fratello e cercare di non ridere.
E questi sono solo alcuni!
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