Il mio vicino non è pazzo ma ci fa: ogni mattina, spalanca la finestra della sua cucina e comincia a cantare:
“E LASCIAMI GRIDARE, LASCIAMI CANTAREEEE IO SENZA AMORE NON SO STARE”
Segue qualche strofa della canzone, poi il vicino chiude le finestre e pian piano torna la calma.
Più di una volta qualcuno gli ha urlato insulti perché in effetti è un po’ presto e la gente dorme a quell’ora. Premetto che a me non dà fastidio, mi sveglio molto prima di lui ma capisco che non tutti possano avere la stessa reazione. È una specie di sveglia che va avanti dal periodo lockdown, quando la mania di cantare ai balconi era diffusa un po’ in tutta Italia.
Quella volta cantò Pappalardo con tanto di base musicale e ricevette un’ovazione da parte di tutto il vicinato e così lui si sente di diritto di poter cantare come un pazzo alle 7 precise di mattina, tutte le mattine, fatta esclusione per i weekend.
Un giorno gli ho chiesto il motivo di questa cosa e lui, candidamente, mi ha risposto che è una specie di mantra che questa cosa lo fa stare bene e gli dà la carica di affrontare positivamente la giornata e lui cerca di trasmettere la stessa energia a tutti quelli che lo riescono a sentire.
Sostiene anche che, visto che è in casa sua, lui è libero di fare quello che vuole e continuerà con questo rituale fino a quando vorrà e che molti vicini (chi????) apprezzano fin dalle prime volte.
Gli ho fatto notare che, anche se è dentro il suo appartamento con le finestre aperte, questo potrebbe essere comunque considerato disturbo e che potrebbe passare dei guai, che il lockdown è finito da 2 anni e che al contrario di quello che pensa, i vicini non apprezzano affatto: si lamentano tutti.
Quelli che sente non sono incoraggiamenti: sono insulti.
Gli dico: “Vinicio, la gente è stanca di sentirti cantare tutte le mattine, alla stessa ora, la stessa canzone… prima o poi qualcuno prenderà provvedimenti”
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