Quella volta in cui la vicina infame (o rincoglionita a scelta) sono stata io.
Abbiamo un villino molto molto simile a quello a fianco.
In pieno giorno sto rientrando a casa a piedi, vedo un gruppo di uomini nel mio giardino di cui un paio che lavorano a staccare l’infisso di una finestra, la portafinestra è aperta, ci sono cose sparse in giro.
Panico, i ladri mi hanno aperto casa e ora mi stanno letteralmente portando via tutto! Citofono come una pazza ai dirimpettai (con cui non ho un buon rapporto), chiedo per favore di scendere ed aiutarmi ad affrontare i ladri… il mio cervello non processa l’idea di chiamare il 112…
Insomma la dirimpettaia e il marito scendono frastornati, l’agitazione richiama anche uno dei presunti malviventi che si avvicina, io sempre più panico, poi la frase della dirimpettaia:
“Ma quella è la casa degli Zorzelli (nome di fantasia)! Stanno facendo i lavori, quelli sono gli operai!”
Scuse a profusione, cestino riempito di vino e formaggio per il capo cantiere, umiliazione.
Fine
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