La mia casa confinava con quella di un’altra famiglia, entrambe le case erano vicine ad un piccolo lago artificiale per l’irrigazione dei campi.
C’era una stradina (poco più larga di un sentiero) che costeggiava entrambe le case e che veniva usata soprattutto da chi voleva andare a pescare nel laghetto.
Si trattava di una proprietà comunale: il sentiero era fuori dalle proprietà della mia famiglia e da quella devi vicini.
Un giorno decido di andare a pescare con mio figlio, all’epoca aveva 9 anni circa.
Esco di casa, giro attorno al mio giardino e prendo la stradina per andare al lago, ma appena la imbocco, trovo la strada sbarrata da una palizzata. Avevano messo dei pali di legno ed una rete (tipo quelle arancioni che si usano ai lati delle strade) per bloccare la stradina.
Quando capisco che il vicino ha pensato di allargare la sua proprietà senza dire niente a nessuno ed in modo totalmente illegale, abbatto un paio di pali e tolgo la rete per aprirmi un passaggio verso il laghetto e vado con mio figlio a pescare.
Dopo qualche ora, al ritorno, sento il vicino che urla e viene verso di noi minaccioso. Stavamo tranquillamente pescando e quando lui arriva, comincia a lanciare maledizioni di ogni genere verso me e mio figlio.
“questa strada da oggi è mia, come vi siete permessi di passare? Non avete visto la recinzione? Vi denuncio”
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