Ciao ragazzi, mi chiamo Sonia e volevo raccontarvi questa storia che ancora oggi mi mette i brividi anche se sono passati circa 10 anni.
Sedetevi comodi perché questa storia sarà lunga, ma raccontare il più possibile, anche i dettagli, scavando nei ricordi è l’unico modo che ho per trasmettere a te che leggi, la paura che ho vissuto. Non c’è nulla di romanzato e so che qualcuno mi prenderà per matta o peggio, per una in cerca di pubblicità, ma questa è la verità e questi fatti sono successi realmente.
Tutto comincia un’estate, quando vivevo in un appartamento tra Bologna e Firenze. Non ero della zona ma avevo trovato un impiego molto buono in uno studio di architetti li vicino. Lavoravo già da un paio d’anni quando mi è capitata un’occasione più unica che rara: acquisto un appartamento in quella che anticamente era una manifattura tabacchi; si tratta di un edificio che si sviluppa principalmente in orizzontale, molto “particolare” e suggestivo. Me ne innamoro immediatamente; la casa è carina, con un bel soppalco, i soffitti molto alti. È il classico loft con delle finestre molto piccole, ad oblò, nella parte del soppalco e un terrazzino con porta finestra e grandi vetrate nella parte sottostante.
Dicevo, occasione più unica che rara: l’azienda che stava ristrutturando lo stabile era fallita anni prima e i circa 20 appartamenti erano stati messi all’asta. Per diverso tempo le aste erano andate deserte, fino a quando, un privato non ha comprato l’intero stabile per 2 lire per poi rivendere il tutto a prezzi accessibili.
Nonostante il prezzo, molti appartamenti erano ancora da finire e non erano stati venduti per cui “la tabaccaia” era mezza vuota.
Inizialmente il mio entusiasmo è alle stelle e io, architetto alle prime armi, arredo la mia prima (piccola) casa cercando di realizzare i miei sogni. La porta d’entrata è una vecchia porta recuperata della manifattura, in legno. Non è blindata ma tra i fornitori dello studio, c’è un bravissimo artigiano che me la può rendere tale. Per farlo però, deve smontare la vecchia porta e tenerla in laboratorio almeno una settimana.
Problema: ho già portato diverse cose, come faccio senza porta?
Lascia una risposta