Condominio composto da 4 appartamenti.
Io prendo l’appartamento al primo piano, l’altro unico appartamento abitato è al terzo piano e ci vive una vecchietta che inizialmente trovo caruccia e simpatica.
È la mia prima esperienza in solitaria, nonché la mia prima esperienza lavorativa lontano da casa dei miei. Così, per tirarmi un po’ su, decido di prendere un cagnolino di 3 mesi di razza Shiba Inu (molto importante).
Quei cani non abbaiano, sono piccoli e perfetti per la vita in appartamento. Dopo ben un mese incrocio la signora sulle scale mentre porto fuori il cane, e mi fa: “Ah! Ma hai un cane, non lo sapevo!”.
Le spiego che sì, ho preso una cagnolina per farmi compagnia, ma non le dico da quanto tempo. Iniziano i problemi: ogni volta che esco lei si palesa e mi grida dalle scale: “Quanto abbaia il tuo cane!”.
Lei non ha mai abbaiato in vita sua perché ha dei problemi comportamentali di fobie e paure che piuttosto sta sotto il letto anziché abbaiare alla gente. “Signora, guardi che Hikari non abbaia… sono i cani dei vicini, come è sempre stato da quando sono qui”.
Lascio correre, ma la situazione non migliora. Inizia a lamentarsi di tutto: che non pulisco le scale (invece è lei che salta sempre il suo turno), che alle 16 metto la TV a palla (ma alle 16 sono a lavoro, piuttosto è lei che alle 3 di notte mette la TV a palla perché non ci sente), che la cagnolina fa la cacca davanti alla sua porta mentre l’ho sempre portata al guinzaglio.
Il massimo arriva quando durante una passeggiata trovo un secondo cane abbandonato e decido di tenerlo in stallo. Alla fine lo stallo diventa adozione perché le due cagnoline si affezionano.
Non sapendo che faccio parte di un centro cinofilo la signora allerta il cinovigile dicendo che io maltratto i miei cani, che ululano e abbaiano sempre perché li picchio.
Peccato che collabori attivamente anche col cinovigile, che conoscendomi e conoscendo i miei cani mi chiede se questa sia pazza.
Me ne sono andata prima del lockdown.
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