L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato, vicina urlatrice

L’urlatrice

Sopra il mio appartamento, ce n’è uno più piccolo, di circa 60mq.

Prima dei vicini di mer*a, qui sopra viveva una famiglia con i genitori, la nonna, tre figli e un cane. Non so come ci entrassero, ma riuscivano, nonostante la folla, a non arrecare alcun disturbo. Ovvio che i bambini sono bambini, i cani sono cani, ma vi assicuro che si stava bene, se si è abituati a vivere in piena città.

Poi si sono trasferiti in una casa più grande e al loro posto è arrivata una famiglia con un bimbo di due anni.

E di nuovo mi tocca ripetere, i bambini sono bambini, si sa che fanno un po’ di casino… ma il grosso disturbo era la madre. Urlava il nome di quella povera creatura a squarciagola in qualsiasi ora del giorno e della notte.

Ora immaginate di essere nel vostro letto, cullati dalle braccia di Morfeo quando all’improvviso: MASSIMILIANOOOOOOOOO (nome di fantasia, ma altrettanto lungo). Lo diceva anche Troisi, che se chiami un bambino con un nome troppo lungo, quello ti esce scostumato.

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Insomma, pare effettivamente che questo bambino fosse molto vivace, ma nemmeno se stesse crescendo un giovane Hulk sarebbero state giustificate grida del genere.

La sua vicina accanto, una volta provò a parlarle. Notò che la donna sembrava stressata e stanca… quindi non ebbe il coraggio di cazziarla.

Pensammo che si trattasse di un periodo pesante, che sarebbe passato da solo col crescere del bambino. Dopo un po’ divenne una presenza familiare in casa mia.

“Allora, come sta Massimiliano?” ci chiedevamo, tornando dal lavoro.

“Eh, pare che abbia lanciato un bicchiere a terra” venivamo puntualmente aggiornati da chi stava in casa.

“Si è fatto male?”

Non urlava solo col bambino, sia chiaro: pensate che, in tanti anni, io non ho mai visto suo marito, ma ne intuivo la presenza in casa solo quando litigavano. E ovviamente si sentiva solo la voce sparata di lei, che lo riempiva di epiteti volgari, ma così creativi da meritare un premio.

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Urlava parimenti anche con la suocera al telefono, coi corrieri di Bartolini, con chiunque osasse intralciare il suo cammino. Ma come facesse a tirare fuori tanta voce da quel corpicino minuscolo, rimarrà sempre un mistero irrisolto.

Ogni giorno, il suo passatempo era invocare a gran voce una nave di santi a mezzo busto.

Immaginate la nostra gioia quando hanno fatto un secondo figlio?

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