Agosto.
Sono fuori a parlare con la vicina, non ho mai avuto buoni rapporti con questa donna acida, tuttavia cerco di mantenere rapporti di buon vicinato, soprattutto da quando sono madre di 2 figli, di 6 e 4 anni, che lei non sopporta.
Si vede lontano 2 miglia che le danno fastidio, si percepisce proprio dalle facce che fa, quelle rarissime volte in cui li incontra, nonostante siano 2 bambini assolutamente tranquilli che non fanno casino e non hanno mai creato problemi né a lei, né a me, né agli altri vicini.
Un pomeriggio incontro l’acida davanti al suo cancelletto. Vorrei far finta di non averla vista ma lei mi chiama… beccata. Così con voglia zero, mi fermo. Lei camicia a parlare, le solite minchiate, come sto come stanno i bambini ecc…
Immediatamente l’argomento principale diventa la critica agli altri vicini: quella che non lava mai le lenzuola, l’altra che tiene sempre le finestre chiuse, il marito di quell’altra ancora che ha l’amante. Mi spazientisco e comincio a saltellare sul posto cercando un preteso per andarmene.
Non ho assolutamente voglia di star ad ascoltare i suoi pettegolezzi acidi.
Mentre continuo ad ascoltarla, una zanzara bastardissima si posa sul mio braccio. Sento proprio la puntura ed istintivamente la spiaccico nel punto in cui mi stava facendo un prelievo del sangue non autorizzato.
La interrompo proprio mentre esclamo “maledetta!” (riferito alla zanzara ormai defunta).
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