Inizio anni ’90, avevo 10 anni e abitavo con i miei genitori in un paesino della provincia di Torino.
Quartiere residenziale, villette con giardino e ovviamente, animali domestici.
Il VDI era un pluripregiudicato con villa enorme, intoccabile, e con possedimenti in tutta la provincia di Torino, frutto delle sue losche attività.
Ho premesso il riferimento ad animali domestici, perché proprio di loro si parla.
Io e la mia famiglia avevamo un cane e una gattina che, ovviamente, fece un bel gruppo di micetti: la casa era ampia, confinante con altre case ma anche con un enorme terreno agricolo in cui i gatti potevano vivere tranquillamente: una casetta nella prateria, quasi. Ma non avevamo fatto i conti con il VDI.
Io poco più che bambino avevo legato tantissimo con questi micetti, soprattutto con uno che mi veniva a svegliare al mattino prima che mi recassi alle scuole lì vicino.
Una mattina, questo non avvenne più.
Scendendo lungo le scale di casa e recandomi nel garage dove avevano la loro “stanzetta”, feci l’amara scoperta: era stati “tutti” avvelenati a morte, 4 gattini più la madre. Piansi per giorni e mio padre volle allora scoprire chi era il responsabile: si palesò proprio il VDI che disse che ce li aveva ammazzati perchè andavano nel suo giardino a fare i bisogni.
A niente servì parlare con polizia e carabinieri, perchè era, come già detto sopra, intoccabile (oltre che a detta di alcuni, molto pericoloso).
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