Abito nel mio appartamento da ormai 13 anni, e sono stata abbastanza fortunata da avere dei vicini fantastici con cui ci vogliamo bene, ci aiutiamo, ci prendiamo cura gli uni degli altri.
Insomma, una situazione più unica che rara… finché non sono arrivati loro.
Tralasciando che sono arrivati a essere in 11 in un appartamento di 2 camere e cucina, tralasciando che ci ho litigato un milione di volte perché lasciavano la porta dell’ascensore aperta al 5° piano e io dovevo farmela a piedi fino al 4° con le borse della spesa o di ritorno da lavoro alle 10 di sera.
Il top è stato quando uno di noi si è ritrovato la cantina occupata da roba non sua.
Ha avvisato tutti, e ognuno è sceso a controllare, e… di 12 cantine, 7 erano state occupate abusivamente.
La mia aveva la catena tagliata, e dentro c’era di tutto.
Noi condomini ci siamo ritrovati tutti in cantina, e abbiamo capito praticamente subito che era stato lui, così gli abbiamo chiesto di scendere per avere spiegazioni.
Lui, ultra sessantenne con moglie di 20 anni più giovane e figlia di 10 anni schizzata, è arrivato tranquillo e sereno, e quando gli abbiamo chiesto cosa avesse fatto, con aria innocente ha risposto:
“Ma tanto erano vuote, e a me serviva spazio”.
Inutile dire che mi è andato il sangue al cervello e hanno dovuto trattenermi, ma mi giravano talmente tanto che sono partita e sono andata dai carabinieri.
Lì ho scoperto che non potevamo fare molto, dal momento che avremmo dovuto chiamarli prima di cambiare lucchetti e serrature, e che avremmo dovuto restituire tutto quello che era stato messo nelle nostre cantine, altrimenti avrebbe potuto sporgere denuncia lui per appropriazione indebita.
Vi lascio immaginare il mio livello di rabbia.
Dato che non potevo fare praticamente nulla legalmente, e che dovevo restituire la roba, sono tornata in cantina e gli ho murato la porta mettendoci davanti tutta la roba che aveva lasciato nel mio spazio, arrivando fino al soffitto e inchiodando quello che potevo direttamente alla sua porta.
Il giorno dopo l’abbiamo sentito imprecare mentre guardava il risultato della mia piccola vendetta.
La gente non sta bene col cervello.
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