Quando comprai casa, uno di punti di forza secondo l’agente immobiliare era che “ci abitano tante persone anziane, è un condominio tranquillo… “.
Sorvolo su quel che ne è stato degli appartamenti di chi, tra queste persone anziane, nel frattempo è morto. Mi soffermo su quelli dove le persone anziane ci vivono ancora.
Io ho profondo rispetto per la saggezza che si accompagna all’età avanzata. Tuttavia, a quanto pare, all’età avanzata di questi condomini si accompagna anche un certo rincoglionimento medio e una tipica durezza d’orecchi, a causa dei quali, spesso e volentieri, a chiunque suoni, che abbia o meno ragione d’entrare, viene evangelicamente aperto, giacché i suddetti vegliardi, chiedendo “chi è” al citofono e non ottenendo una risposta chiara e comprensibile, per ogni evenienza aprono.
Il risultato è:
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Sentirmi raccontare da un vicino che aveva cacciato della gentaglia con facce poco raccomandabili che esplorava il condominio, non si sa per quale motivo;
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Essermi trovato un piazzista dietro la porta di casa mia che voleva proporre un contratto della luce con una compagnia francese;
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Trovare le buche delle lettere intasate di volantini (abbiamo la buca per i volantini fuori del portone);
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Ultima, ma non meno importante, trovarmi la casa svaligiata due volte, in una delle quali era abbastanza palese che una vedetta aveva investigato le possibilità di scasso da una finestra nel corridoio esterno all’appartamento.
Io non so davvero come fare a ottenere più attenzione in questi casi, e vivendo al primo piano ovviamente sono più esposto a qualsiasi malintenzionato che si intrufola nel palazzo.
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