Circa un mese fa gli operai sono venuti a smontare il nostro balcone in legno in modo di poterlo riverniciare, non sono entrati nella proprietà dei nostri vicini sottostanti, hanno fatto tutto direttamente dal balcone.
Lavorando, della vernice secca (chissà poi quanta) è caduta nel giardino sottostante insieme ad una malcapitata cimice morta. Apriti cielo! La vicina ha fatto fermare gli operai, li ha mandati a prendere dei teli per coprire tutta la parte di giardino sottostante, questo non è bastato ad esentarli dalle scenate di rito che toccano a qualunque operaio/giardiniere/falegname che entri in condominio su come non si debba lavorare, sul fatto che non siano capaci di tenere pulito ecc.
Il mattino seguente mi arriva una nota vocale dell’amministratore di condominio che, cito testualmente, ci dice: “Mi hanno avvisato che dal tuo balcone cadono cimici ed animali vari, vedi di andare giù a dare una pulita”.
La vita prosegue tranquilla (solo perché cerchiamo di evitare ogni qualsiasi motivo di discussione) fino a mercoledì scorso quando noi, grandi festaioli (lo dico con ironia, ovviamente), decidiamo di invitare una coppia di amici con le due figlie al seguito per mangiare una pizza. Il party è durato ben fino alle 22.30, effettivamente realizzare le tartarughe con la plastilina ha richiesto più tempo del dovuto, colpa nostra.
Il mattino seguente, ore 7.20, sono in bagno a prepararmi per il lavoro. Il mio compagno apre le ante ed eccola, la pazza è lì ad aspettarci. Ha iniziato ad urlare perché “non rispettiamo il regolamento”, perché “le sedie fanno rumore”, perché “dobbiamo mettere i tappeti”, perché rompiamo i cogl*oni, perché siamo maleducati.
Io non ho retto, mi sono vestita e le ho detto che era una pazza, che alle 7.25 stava facendo una scenata in mezzo al giardino, che alla prossima scenata avrei chiamato i carabinieri. La discussione è proseguita finché non sono rientrata mandandola a fare in culo.
Ormai esasperata ho deciso di andare dai carabinieri, perché io mi sento perseguitata in casa mia. Ho l’ansia ogni mattina quando esco di casa ed ogni sera quando rientro.
La chiacchierata con i carabinieri è stata del tutto inutile. Vado al lavoro, pranzo, sto male anche a pranzo, troppa ansia, troppa rabbia. Torno a casa prima. Passo davanti a casa per parcheggiare e il comitato di benvenuto è in giardino. Mi vedono passare e mi aspettano. Arrivo al cancellino e la pazza chiama la fidata vicina curiosiona a farle da testimone, già con l’intenzione di rompermi le palle.
Percorro il vialetto per entrare in casa ed ecco che ricomincia. Non reggo, sclero e le chiedo se devo vedere la sua faccia di m* ogni volta che entro in casa, lei mi dà della terrona di m* più volte, io la rimando a fare in culo almeno 15 volte. Più urla, più ce la mando.
Alla fine entro in casa esasperata. Ennesima crisi.
Oggi torno dal lavoro, marito e figlio cinquantenne mi hanno aspettato fuori dal cancellino a braccia conserte, sono stata in macchina a piangere finché 10 minuti dopo hanno desistito e sono rientrati.
Ormai sto impazzendo, vivo con l’ansia e la paura, il mio compagno li snobba, quindi si concentrano su di me. L’unica soluzione a questo punto sembra quella di vendere l’appartamento ma hey, il carabiniere ha detto che se siamo fortunati muore prima.
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