– di introdursi nella mia proprietà per giocare con il cane (sgridato bonariamente);
– di lasciare che il figlio si introducesse nella mia proprietà per giocare con il cane (sgridato un po’ meno bonariamente);
– di dare del cibo al cane (ripreso con gentilezza, spiegando che il cane è delicato di stomaco e se sgarra mi va in dissenteria 3 giorni);
– di dare del cibo al cane mentre pensava che non guardassi (infamato di parole, insultato malamente, minacciato di denuncia).
Non si è più permesso di avvicinarsi al mio cane e al mio prato.
Morale della favola: a esser troppo buoni, si passa per cojoni. Che con la gentilezza si ottiene tutto, talvolta è una balla colossale.
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