– di introdursi nella mia proprietà per giocare con il cane (sgridato bonariamente);
– di lasciare che il figlio si introducesse nella mia proprietà per giocare con il cane (sgridato un po’ meno bonariamente);
– di dare del cibo al cane (ripreso con gentilezza, spiegando che il cane è delicato di stomaco e se sgarra mi va in dissenteria 3 giorni);
– di dare del cibo al cane mentre pensava che non guardassi (infamato di parole, insultato malamente, minacciato di denuncia).
Non si è più permesso di avvicinarsi al mio cane e al mio prato.
Morale della favola: a esser troppo buoni, si passa per cojoni. Che con la gentilezza si ottiene tutto, talvolta è una balla colossale.
Page: 1 2
Ho sempre pensato che vivere in una villetta a schiera sarebbe stato il giusto compromesso…
Tutto è cominciato quando il signor Di Blasi ha deciso di comprare un pappagallo. Nulla…
Nel mio condominio c’era un problema: il vicino del primo piano lasciava le scarpe fuori…
Tutto è iniziato con una pianta. Una pianta di rosmarino messa da me sul pianerottolo,…
Quando mi sono trasferito, avevo fatto il proposito di non farmi notare. Entrare, uscire, pagare…
Nel mio vecchio condominio abitava il signor Rinaldi, quarto piano, pensionato con troppo tempo libero…