VDM non ne abbiamo mai avuti e, a parte qualche litigata che si sentiva quando abitavamo in una villetta a schiera o qualche donzella che camminava per la casa coi tacchi verso mezzanotte (probabilmente dopo essere tornata a casa), non abbiamo mai avuto particolari problemi.

Però, però, c’è da dire che quando i miei genitori hanno comprato l’appartamento in cui ormai viviamo da quasi 7 anni (ci siamo trasferiti verso fine febbraio, 2015; all’epoca io frequentavo il secondo anno di liceo), non ci saremmo mai aspettati di essere praticamente al centro di una questione di famiglia tra il vicino di sopra e quello che abitava qui prima di noi, per la precisione suo zio.
Allora, cominciamo col dire che questo edificio ha solo due appartamenti (primo e secondo piano), due posti auto non coperti proprio davanti all’edificio e un piccolo cortile dietro.

Al piano terra ci sono 3 piccole stanze, lo spazio comune dove ogni tanto io mettevo la bici o dove vengono messi attrezzi e altre cose, così come nel sottoscala, e un piccolo ufficio che veniva usato dalla donna con cui conviveva il vicino di sopra come studio di fisioterapia. Ora, tenete bene a mente che lui conviveva con questa donna, perché sarà importante dopo. Suddetta donna era romena, e non lo dico perché sono razzista (anche noi siamo romeni), ma perché anche questo sarà importante nella storia.

Dunque, quando ci siamo trasferiti abbiamo scoperto che lo zio del vicino e sua moglie non andavano d’accordo con la partner del nipote, perché sapevano di che pasta è fatta, sapevano che non era proprio una brava persona e le facevano qualunque tipo di dispetto per farla andare via. Per esempio la insultavano pesantemente e una volta addirittura hanno cosparso di cera il pavimento davanti alla porta di casa, per farla scivolare e cadere mentre saliva. La loro sfortuna è stata però che non è capitato a lei di scivolare, ma al padre del vicino di sopra, e si è fatto anche molto male.

Quando ci siamo trasferiti qui, come dicevo, abbiamo scoperto che c’è stata una brutta discussione tra zio e nipote che riguardava la divisione del parcheggio e del cortile dietro l’edificio. Questo perché, secondo il vicino di sopra, siccome l’ufficio al piano terra apparteneva a lui per eredità, insieme a un bagno che si trova lungo il corridoio che porta al cortile, lui pretendeva di far firmare allo zio dei documenti che attestavano che lui, nipote, aveva diritto al 66-qualcosa-% dello spazio, sia quello comune al piano terra, sia nel cortile e sia del parcheggio davanti.

Ora, lo zio si è rifiutato di firmare questi documenti e si è trasferito a due case di distanza e noi, che siamo venuti ad abitare qui dopo di lui, ci siamo dovuti sorbire mesi di dispetti e discussioni perché i miei genitori non volevano firmare questi bellissimi documenti. Mia mamma si è anche informata in comune e le hanno detto che, siccome ci sono due proprietari, ognuno ha il diritto al 50% di tutto lo spazio e che l’ufficio non c’entra niente.
Il VDM e la sua compagna minacciavano di denunciarci, di farci mandare lettere dall’avvocato, eccetera eccetera, ma alla fine i miei si sono comunque rifiutati di firmare.

Prima di arrivare a questo punto, però, la compagna romena cercava in tutti i modi di essere gentile con noi, di farci dei “favori”, veniva a offrirci il caffè giù in cortile e cose simili. Solo dopo abbiamo scoperto che lo faceva per spingerci in qualche modo a firmare quei maledetti documenti.

La furbona, una volta, ha approfittato dell’assenza dei miei genitori ed è venuta a suonare il campanello per chiedere a me e mio fratello il documento d’identità e fare la fotocopia (altro modo, secondo lei, per spingere i miei a firmare le carte), come se avere CDI mia e di mio fratello indicasse in qualche modo un consenso a fare quello che vogliono.
Niente, i miei non hanno ceduto appunto perché si sono informati in comune.

Dopo di questo sono cominciati i dispetti. Suddetta donzella ha cominciato a parlare male di noi, a versare vino sulla macchina di mio padre il sabato sera quando invitava amici a casa e, dopo che se n’è andata, abbiamo anche trovato nella camera della caldaia (accanto alle 3 piccole stabze/garage del piano terra) una scatola di veleno per topi. Abbiamo pensato che volesse avvelenare il nostro cane. Un’altra volta invece ha lasciato la porta d’ingresso aperta in modo che il nostro cane uscisse e, Dio solo sa, venisse preso sotto da qualche macchina.

Il dispetto peggiore però è stato farci mandare una lettera da un avvocato in cui sostanzialmente c’era scritto che dalla nostra cappa usciva fumo che entrava in casa loro dalla finestra del balcone (cosa ovviamente falsa), che il nostro cane è molto aggressivo e per colpa sua il loro gatto non può uscire fuori (anche questa falsa, perché noi per esempio non abbiamo mai visto quel gatto), e tante altre cavolate.

Anche così i miei non hanno detto niente e li hanno lasciati fare, li hanno ignorati, fino a quando non abbiamo sentito una lite con annesse urla e insulti tra i due coinquilini (già, si sente tutto da sotto, purtroppo…) e, dopo poche settimane, lei è andata via per sempre.

Ci siamo anche resi conto che tutto quello che faceva lei e solo lei era perché, nel caso in cui lui fosse morto, lei avrebbe ereditato tutto: l’appartamento, l’ufficio al piano terra, il 66-qualcosa-% del parcheggio e del cortile. L’idea dei documenti sembrava fosse sua, perché il vicino di sopra poi non ha più insistito con la firma.

Le è andata male.

Lui invece, dopo che lei si è levata dai maroni, ha cominciato a salutarci dopo un po’ di tempo, lo sentivamo fischiare e cantare per le scale, lo vedevamo vestito bene quando eravamo fuori in balcone e lui usciva per andare via. A quel punto abbiamo capito che forse non era tanto lui il VDM, ma la sua ex compagna che alla fine non ha avuto la meglio e se n’è dovuta andare con la coda tra le gambe perché non ha ottenuto quello che voleva.

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Luca

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