Quelli che si resettano.
Viviamo in una villetta a schiera di testa su tre piani. Il piano delle camere è sullo stesso livello della sala dei vicini da incubo (o di me*da) i quali hanno due bambini di 3 anni che salutano il mondo ogni mattina piangendo come se avessero ancora 2 mesi.
E fin qui, il disagio credo che sia più per loro che per noi.
Quando erano neonati, io e mio marito facevamo il possibile per non disturbare: ciabatte non rumorose, messaggi per poter chiedere il permesso (in casa NOSTRA) di piantare chiodi o fare rumori, aspirapolvere passato con la massima attenzione, chiedevamo scusa se il cagnolino abbaiava durante il giorno.
I rumori in questi anni sono aumentati, rumori provocati dagli adulti, ma loro hanno sempre dato la colpa ai bambini che sono i parac**i della situazione (e ci credo…gli ancielih sono liberi di fare quello che vogliono)
Ebbene, ora il neonato l’abbiamo noi. Il riguardo usato nei loro confronti, viene ripagato con grida, versi disumani, cancellini di ferro sbattuti che nemmeno vivere all’interno di un campanile sarebbe così assordante.
Alle 22 di sabato ancora a fare casino strisciando quello che sembra lo stock di un intero mobilificio. Gli si suona il campanello. Si chiede di smetterla perché il povero cristo di tre mesi che abita con noi non lo sa che è sabato sera, non lo sa che i loro bambini sono abituati a giochi da piccoli Neanderthal con le clave, lui sa solo che vuole dormire perché un neonato dorme anche 15 ore al giorno e piange come una sirena antinebbia.
Chi è la str***a che lo deve consolare e cercare di farlo riaddormentare? IO.
Insomma la super mamma aquila inizia a urlare che sono solo le 10, che lei di bambini piccoli ne ha avuti due e da gran cafona continua a urlare completamente resettata di tutte le cortesie che riservavamo loro quando i loro nobili rampolli erano lattanti.
Esasperata da innumerevoli richieste di fare meno baccano, le urlo che ha rotto i cogli*ni e chiudo la finestra.
Poi mi ricordo che si fa presto a fare i genitori quando si hanno i nonni che al sabato tengono i neonati perché “abbiamo bisogno di dormire anche noi“. Si fa altrettanto presto a dire “quando avrete figli capirete“…certo, abbiamo capito (e non c’era bisogno di avere figli) che non saremo mai prepotenti ed ignoranti.
Poi ci sarebbe anche la questione delle auto davanti al nostro ingresso, ma quella è un’altra storia di
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