Villetta quadri-famigliare
Due giorni fa sono arrivati i nuovi vicini al piano di sopra.
Conosco il proprietario dell’appartamento e sapevo che stava cercando qualcuno a cui affittare, dopo che il precedente inquilino è stato sfrattato al termine di una lunga battaglia. Da un lato mi è dispiaciuto; un ragazzo tranquillissimo, mai sentito un rumore o qualcosa che disturbasse.
Non pagava l’affitto, purtroppo, per il resto era il vicino ideale. Dico al padrone di casa: “beh, scegli bene i nuovi inquilini“. Lui mi risponde “si, ma stai tranquillo, cerco qualcuno che non abbia figli”.
Bah, questa cosa mi lascia un po’ di mer***, come se avere bambini fosse sinonimo di “far casino”. A mia volta rispondo che non serve avere dei bambini per essere dei vicini da incubo (per rimanere in tema).
Questa mattina, ore 10 sono nel mio giardino a montare una carena di lampadine.
Purtroppo devo mettere un tassello. Punta da 6. Prendo il mio trapano avvitatore e in 20 secondi netti faccio il buco. Non ho ancora inserito il tassello che dal balcone che si affaccia al mio giardino esce una bionda di mezza età, che con spiccato accento dell’est mi dice solo:
“non si può fare casino la domenica, io denuncio te”.
Mai vista prima!
Non una parola, non un saluto, zero! E’ arrivata da 2 caxxo di giorni!
Improvvisamente spunta fuori un angioletto sulla mia spalla che mi suggerisce le parole:
“Benvenuta Signora, piacere di conoscerla, mi scuso moltissimo per il disturbo arrecato, pur consapevole che sono le 10 di mattina e ho usato 20 secondi un avvitatore. Le chiedo di aver pazienza, tuttavia, per onor del vero, l’orario mi consentirebbe di svolgere un lavoretto senza dovermi preoccupare troppo di disturbare i vicini, in ogni caso sono profondamente rammaricato per l’accaduto.”
So per aprire bocca e proferir tali parole, quando, improvvisamente, sulla spalla sinistra compare un diavoletto che mi suggerisce: “ma mandala a fankulo subito!”
Eh niente, tutto il discorso dell’angioletto era troppo lungo e arzigogolato, già non mi ricordavo più quello che dovevo dire. Il discorso del diavoletto era più semplice, chiaro, lineare, magari un po’ scurrile…
Ma chi se ne frega, vince il diavoletti
Guardo verso l’alto, lei appoggiata al balcone in posa e sguardo che mi ricordano un certo “Benito”, io non mi trattengo e le dico con molta calma e fermezza: “denunci sto caxxo”
Poi mi riemetto a lavorare nel mio giardino (senza usare il trapano) mentre il diavoletto felice fa le capriole sulla mia spalla.
La tizia è rientrata in casa sono passate 48 ore e non l’ho più vista
Ho sopportato troppo spesso e per troppo tempo, il mio diavoletto, forse mi ha salvato da una vicina da incubo. Ma poi… davvero sono i bambini i vicini di mer***?
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