Storia vecchia, di quando abitavo con i miei. Stavamo all’ultimo piano, vicina di pianerottolo, mia nonna. Arrivano dei nuovi vicini. Iniziano a rompere per i gerani di nonna sul balcone (se glieli toglievi tornava a camminare di colpo e a menare schiaffoni) e dicono che durante il giorno fa un sacco di casino (allettata 20 ore al giorno, leggendo libri e riviste). Facciamo presente che da regolamento può tenere fuori, ma a loro davano fastidio i petali che gli cadevano sul balcone (balcone che non pulivano mai, con cumuli di muschio e schifo su bordi e angoli). Un giorno, questa simpatica signora per vendicarsi dei gerani di nonna, ci versa sul pianerottolo un secchio di acqua. Mia madre cade (fortuna non si fa nulla), e fa una cosa che non avrei mai pensato, essendo lei veramente pacata. Prende il bidone dell’umido e glielo svuota sul balcone. Questa inizia a far scenate da pazza. Mio padre le fa presente che stende le lenzuola esattamente sotto l’altro balcone di nonna, e che se non le vuole trovare inzozzate di piantarla li. Sono passati almeno dieci anni. Ancora non ci parliamo, ma non si è più azzardata ad aprire bocca.
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