Ora è lei che mente: era venuta qui a farsi i cazzi degli altri… eh… ecco… anche questa frase me la devo levare dalla mente perchè cozza, con il caz…. oddio… non sono più lucida, la assecondo: “dai, ok, vado a far qualcosa….”
Le si alza, la accompagno alla porta, mi saluta: “ciao a presto… passa una buona giornata” poi aggiunge un, forse involontario ma affilatissimo: “divertiti”, che mi si pianta nell’esofago, mentre cerco di sorridere.
Torno in camera dopo aver chiuso la porta. Mi sento Emilio Fede e come lui continuo a ripetere “che figura di merda!” aggiustandomi il nodo della cravatta che non ho.
Torno in camera, guardo il mio amato cucciolotto e penso di vendere le sue pelli al mercato del mercoledì.
Sdraiata sul letto stringe tra le zampe il mio Arturo che, nel frattempo, è diventato un pezzo di plastica informe. Sparsi sul letto, briciole di plastica e silicone, rimasugli di un amore tragicamente finito….
Visto che il mio momento solitario si è trasformato in un’avventura fantozziana…. mi metto a pulire casa e cucinare. Tra poco torneranno i marmocchi e la famiglia di bufali al piano di sopra…
La giornata va avanti bene, come sempre, tra compiti e faccende e cena, rifletto sul fatto che sono riuscita anche a dare dello stronzo al mio ex marito per il “giocattolo comprato al cane”, per la prima volta in vita sua si è preso dello stronzo anche quando non se lo meritava, poi ci ripenso: “se lo meritava comunque!”
Lavo i piatti e mi stendo sul divano, accendo la televisone, mi guardo un bel…
“nooooo, merda… non funziona il telecomando, ah già… le pile”.
La serata termina con Papa Francesco che continua a urlare nella mia testa: Nooooooooo mentre ride come un matto”.
Presto “radio condominio international” trasmetterà la mia storia.
Io, nel frattempo, sto cercando casa in affitto su Marte, contattemi, ore pasti. Astenersi perditempo.
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