Interno giorno. Assemblea di condominio.
È risaputo che il mondo è fatto di tanti mondi, uno dei quali è il condominio. La cronaca, questa pagina, le vostre testimonianze e la mia, anche una certa cinematografia e una consistente letteratura ci insegnano che nel contesto di un condominio l’essere umano dà il peggio di sé.
Un esempio è la veterana della palazzina in cui vivo. Veterana, sì, perché in assoluto è la persona che abita qui prima di tutti, per questo si sente di comportarsi come se fosse la proprietaria dello stabile.
In ogni assemblea condominiale tira fuori una perla, ma l’ultima è da film di Nanni Moretti.
Se prima ci ha chiesto standardizzare il modello delle targhette sul campanello per far sì che fosse tutto uniforme, se prima ci ha detto che dobbiamo tutti dotarci di videocitofono per questioni di sicurezza, l’ultima volta si è superata.
Testuali parole: “Le persiane dovete tenerle o tutte aperte o tutte chiuse, non a metà, perché guardando dalla strada il condominio è in disordine”.
Non ho resisito e sono scoppiata a riderle in faccia.
Sipario.
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Direi che standardizzare le targhette è il minimo in un mondo civilizzato, sei cresciuto in una stalla e ti sorprendi della normalità