Ad un certo punto abbiamo sentito delle sirene, sinceramente ci siamo spaventati perché si sono fermate proprio nel nostro palazzo. Usciamo sul pianerottolo e vediamo i pompieri che cominciano a salire le scale.
La cosa assurda è stata quando abbiamo visto uscire la Signora del 5° piano. Si è affacciata alla tromba delle scale e ha cominciato a urlare ai pompieri che stavano salendo: “la marocchinaaaaa è leiiii Sta preparando un attentatoooo” nell’urlare mi indicava come in preda a un raptus.
A parte il fatto che sono di origine tunisina, non marocchina, i pompieri arrivati da me ridevano come matti. Il “problema” oltretutto, non l’avevo causato io… Un paio di loro vanno dalla vicina pazza cercando di rassicurarla e spiegano a lei l’accaduto, quando ritornano, sempre ridendo mi fanno sapere che la signora ha detto a loro che stavo producendo armi chimiche.
Mentre tutti i pompieri erano con me a ridere dell’accaduto, sempre la vicina, dalle scale ha urlato: “perquisite il suo appartamento”. Altra risata, il capo squadra dalle scale le urla “Si, adesso perquisiamo sia l’appartamento della signora, poi veniamo a perquisire il suo”.
I vigili del fuoco si sono dimostrati davvero bellissime persone.
Però… io da quel giorno, quando incontro la vicina, la guardo negli occhi e poi a voce bassa bassa le dico “Allah Akbar”.
Tutte le volte questa scappa via terrorizzata.
Che poi io sono cattolica, ma la cosa mi fa molto ridere.
Su consiglio di qualcuno di voi, dopo la pubblicazione della storia le ho fatto uno scherzetto (non volevo ma… l’occasione era ghiotta).
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