Molti di voi non saranno d’accordo sui miei gusti musicali ma ascolto musica afro, ska e reggae da una vita. Suono in una band sono biondo, ho gli occhi azzurri ed i capelli rasta.

Perché questa introduzione? Perché è importante al fine della storia.

Un giorno torno a casa, mi rilasso sul divano e metto qualche pezzo di Bob Marley, alternato a qualche pezzo nostro, compresa una cover di una canzone di Rino Gaetano (se a qualcuno può piacere, ho mandato i nostri link YouTube agli admin che ve li gireranno). Comunque, dicevo, torno a casa e metto un po’ di musica a volume moderato e in orari consoni.

Poco dopo sento suonare alla porta: è il vicino del piano superiore.

Apro, è rosso in viso e appena mi vede, comincia ad urlare che i suoi bambini non possono ascoltare questa “mer*a” che “inneggia alle canne e alla vita disordinata“. Sostiene (e continua ad urlare) che questa roba è tossica per i figli e se non spengo subito, chiamerà la polizia.

A parte il fatto che i suoi figli devono essere dei geni per capire l’inglese giamaicano ed i testi dell’afro in generale. Non credo che si riferisse alle nostre canzoni, visto che si tratta soprattutto di cover di canzoni italiane e canzoni dove cannabis e derivati non vengono mai, in nessun modo, citati.

Quando gli faccio notare che i testi in italiano sono “puliti” e quelli inglesi sono praticamente incomprensibili anche ai madre lingua. Lo stro*zo mi guarda e mi dice: “perchè sei nero tu? Biondo e con gli occhi azzurri che caz*o ascolti a fare musica nera?

Gli rispondo che in casa mia ascolto quello che voglio e che per quanto mi riguarda può tranquillamente chiamare la polizia: non me ne frega assolutamente nulla. Non ho nulla da nascondere e i volumi erano moderati oltre ad essere negli orari consentiti, gli altri vicini confermeranno (per fortuna vado d’accordo con tutti).

Sono un tipo molto pacifico e alla fine, gli chiudo la porta in faccia, poi, siccome sono pacifico ma anche bastardo, suono 4 o 5 canzoni in loop per almeno 2 ore. Il giorno dopo, continuo a far andare lo stereo e ripropongo quasi sempre le stesse canzoni, aspettando una visita della polizia che non arriverà mai.

Ora arriva (secondo me) la parte divertente di questa vicenda: tre o quattro giorni dopo, arrivo al palazzo e trovo i due figli (13 e 14) del demente, mi guardano e mi chiedono:

Tommy, Tommy, ma quella canzone che fa TA TA TATATATA TA TATA” come si chiama????

Avevo le lacrime agli occhi per quanto stavo ridendo, mi hanno chiesto di una delle canzoni che mandavo in loop.

Dico loro il titolo, li aiuto a cercare la canzone sul loro “Spotity”  e alla fine, condivido con loro la mia playlist.

Non potete immaginare la soddisfazione che ho provato e che provo quando dal piano superiore, sento la musica che proviene dalla mia playlist e peggio di tutto, sento la televisione riprodurre i miei video su Youtube!!!!!!

Davvero è una cosa indescrivibile.

Mi dispiace per il padre str*zo che si ritrovano…. sono una brutta “perzona“.

 

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Vicino

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