L'erba del vicino non è sempre più verde

vicini incivili, vicini violenti

Boyan e Yuliya

Ogni giorno si trasformava in una battaglia per conquistare lo spazio prezioso, con manovre spericolate e proteste accese. Boyan, con la sua utilitaria di 20 anni, si ritrovò in prima linea in questo conflitto quotidiano.

La sua auto, beccata un paio di volte fuori dagli spazi delimitati, divenne il bersaglio di un condomino in particolare, che si accanì contro di lui con un’aggressività che andava ben oltre la semplice questione del parcheggio.

Le sue parole velenose erano cariche di un disprezzo che non si limitava alla violazione delle regole, ma trapelava da un pregiudizio radicato. Boyan, con la sua pacatezza e il suo tono gentile, cercava di ribattere, ma le sue parole venivano travolte dall’ondata di ostilità.

Io, testimone involontario di questo triste spettacolo, cercavo di calmare gli animi con scarso successo. La rabbia e la frustrazione per la mancanza di posti auto si mescolavano con un sentimento di intolleranza che rendeva l’aria irrespirabile.

Ecco un altro VDI:   la compassione

Un giorno, mentre ero presente, Boyan gridò al tizio: “Se ti metto le mani addosso finisco in galere e non ci voglio andare per uno stronzo come te”. Il condomino rispose “zingaro di me*da, provaci se hai il coraggio”.

Per tre giorni consecutivi, i due protagonisti non persero occasione per attaccarsi verbalmente, trasformando il cancello del condominio in un ring di insulti e urla. La situazione degenerò un giorno in cui il Boyan stava tornando da una passeggiata con una delle sue figlie più piccole in braccio.

Il vicino, riprese a inveire contro Boyan non appena questo entrò nel suo campo visivo, urlando a squarciagola con un’aggressività spropositata. Cominciò ad insultarlo con frasi razziste fino a che la bambina iniziò a piangere. Il vicino urlò “se non fai stare zitta questa zingarella la prendo a schiaffi”, mimando il gesto delle sberle con la mano.

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