Non c’è più un solo ca*zo di albero, non c’è più una siepe, non c’è più neanche un filo d’erba. Tutto completamente raso al suolo. Neanche una bomba H sarebbe riuscita a creare un simile deserto. Per il raggio di un km vedo solo una distesa di terra e fango (hanno usato dei bobcat per fare quello scempio).

Sono letteralmente sconvolto. Gli alberi sono stati tutti abbattuti ad eccezione di uno di cui è rimasto solo il fusto, completamente secco (ed era l’unico che doveva essere abbattuto). Le palme, non ci sono più, nulla… non c’è più nulla se non un alberello secco in mezzo al deserto.

Mi cadono le valigie dalle mani mentre mia moglie comincia a piangere.

La prima reazione che ho è quella di andare immediatamente dal vicino il quale apre le braccia e mi dice frasi tipo: “caro mio, questi capiscono sempre quello che vogliono” oppure “è il problema della lingua“, seguite da altre frasi poco simpatiche nei confronti dei brasiliani, dimenticando che è brasiliana anche mia moglie. Ora capisco che il tipo è veramente uno stronzo!

A nulla sono valse le mie proteste, nè col vicino, nè con l’azienda che si è occupata di fare quel disastro.

Tra le altre cose, visto che partivo per l’Italia e conoscendo un po’ i modi di fare dei locali, avevo pagato il lavoro in anticipo, consegnano i soldi al mio vicino.

Nel 2015 il vicino ormai era in fin di vita. Una brutta malattia l’aveva colpito e sapeva che gli era rimasto davvero poco da vivere. In un’occasione andai a trovarlo, mi accolse in camera sua: aveva la bombola di ossigeno ed era immobile sul letto. Con il poco fiato che aveva mi disse:

“Ti ricordi quando ti hanno distrutto il giardino?”

“Certo, come posso dimenticarlo? Sono rimasto traumatizzato per anni”.

Ecco: non è stato un problema di lingua, nè di ignoranza

-“Quindi? Perchè lo fecero?”

“Se puoi perdonami, ma sono stato io a dire alla squadra di giardinieri che non doveva rimanere neanche un filo d’erba”

-“L’ho sempre pensato! Ma dimmi… perchè?”

“Perchè mi stavi sul cazzo!”

Scoppiammo a ridere a quel punto, per quanto non avesse più le forze, gli dissi:
-“Ti perdono, ma mi stavi sul cazzo anche tu, aggiungo: eri e rimani uno stronzo”

Ridemmo ancora, ormai erano passati 15/16 anni. Fù una delle ultime volte che lo vidi.

Ora la sua casa è stata abbattuta e al suo posto c’è una bellissima villa.

PS. A chi non conosce il Brasile, consiglio un viaggetto a Florianopolis, forse una delle città più belle e meno conosciute sull’Oceano Atlantico… tra l’altro, particolare non da poco: gli italiani trasferiti qui sono pochissimi 😉

 

 

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