Storie dal vicinato

Cantano a squarciagola in piena notte e mi becco le colpe io

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Silenzio tombale tutto il giorno, sembrava quasi non fossero in casa dal silenzio “strano” che c’era.

Niente, hanno aspettato si facesse 00:45 per iniziare a fare casino, prima chiamandosi da stanza a stanza

– OOOOH VITAAAAA
– CHE C’È AMOOO
– HAI FINITO???

Silenzio per 3 minuti scarsi, poi parte al massimo con Alessandra Amoroso nelle casse e lei che cantava nemmeno fosse al suo concerto. Non ci vedo più: mi alzo dal letto, tiro due pugni al muro e le grido di finirla che è l’una di notte che a breve avrei chiamato i carabinieri.

Abbassano la musica (no, ovviamente non la chiudono) e sembrano adeguarsi per modo di dire, visto che continuano a parlare come se fossero al bar, fino a che iniziano anche a litigare in modo animato. Poi riprendono gli acuti e intonano John Legend.

Non dico più niente, chiamo i carabinieri all’1 e 15 e mi dicono che avrebbero mandato qualcuno. Loro nel frattempo continuano con il loro teatrino. Si fanno le 2 meno 10 e finalmente (si fa per dire) i carabinieri arrivano. Lui, non si sa come, era già dietro la finestra. Il carabiniere gli dice se può aprirgli.

Qui la scena imbarazzante, che se solo avessi potuto li avrei presi a cazzotti.

Aprono il portone lui e lei e cagnolino in braccio, con delle facce da vittima allucinanti. Iniziano a difendersi incolpando noi.
“Ma quando loro fanno casino noi non diciamo niente”.
“Sì, sì, anche loro fanno sempre rumore e casino”.

Io sto dalla mattina alle 10 di sera sola, e dico sola perché il mio compagno lavora. Non ascolto musica e non faccio rumori molesti. Il mio compagno quando torna vuole solo mangiare e morire nel letto, figuriamoci fare casino.
Sapete come è andata a finire? Ci siamo beccati il cazziatone anche noi perché ci facciamo dispetti tra vicini. Io chiamo per lamentarmi di musica e urla all’una di notte e vengo trattata da ragazzina.

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Luca

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