Il palazzo era pressoché vuoto, fatta eccezione per la famiglia del proprietario e una coppia di signori anziani che abitavano al 1° piano.
La mia camera da letto aveva la finestra che dava su una terrazza condominiale, in fondo, così da avere la privacy giusta. Per telefono la signora mi aveva giurato su ogni santo che quella terrazza non viene usata da anima viva, i signori non riescono a fare le scale e lei non l’ha mai usata.
Mi fido (povera illusa parte 2). Durante il lockdown la signora affitta la terrazza per feste illegali, compleanni, grigliate e chi più ne ha più ne metta.
Le mie rimostranze sono state inascoltate dicendo che senza contratto ci potrebbe mettere alla porta.
Il culmine viene raggiunto quando un pomeriggio noto delle ombre dietro la tenda della finestra, spaventata spalanco la finestra per capire chi fosse e mi ritrovo tre uomini che guardano dentro casa mia mentre accendono in barbecue.
Inizio ad urlare, perché lì non doveva esserci nessuno e che avrebbero a disposizione tutta la terrazza, tranne quel pezzo.
Loro vanno via e la signora inizia a urlare che vuole mandarmi via perché avrei spaventato i suoi clienti.
Mi pervade uno strano stato di calma. Mi chiudo in casa, chiamo la polizia e spiego la situazione.
Nemmeno 10 minuti e due pattuglie arrivano a casa. Io mostro loro i messaggi con la proprietaria che mi rassicurava circa il contratto e le fotografie che avevo scattato alla gente in terrazza.
La polizia fa una mega multa alla signora, lei e le persone che facevano festa illegalmente vengono denunciate. Lei ha dovuto ridarmi i mesi di affitto già pagati e si è dovuta adoperare per cercarmi una soluzione.
Mi sono ritrasferita e sono stata da Dio.
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