Passano altri giorni, mi sto preparando per andare al lavoro. Guardo in direzione della finestra, come ormai faccio in continuazione. La vedo e mi sta già salutando. Mi faccio coraggio, apro la finestra e urlo: “CIAOOOOOO”, troppo distante, non mi sente: tra di noi c’è il traffico della città che copre il mio saluto.
A quel punto, comincio a saltellare e a sbracciare per farmi notare. Lei si ferma apre la finestra. Io felice come un bambino urlo ancora: “CIAOOOOOO”. Per la prima volta sento la sua voce: “CIAOOOOOOO”
Impossibile parlare da questa distanza. Chiamo al lavoro dicendo che tarderò. Sono piuttosto timido e imbranato con le donne, ma ho il cognome della donna che abita li.
Mi precipito fuori, attraverso il viale e arrivo ai citofoni, suono.
Risponde una voce di donna: “chi è?”
Io, con la voce un po’ balbettante: “s s s sono Lorenzo, qu qu quello che abita dall’altra parte della strada. Ci siamo salutati prima”.
Lei: “ah si, capito grazie per il saluto, ma cosa vuoi?”
Io rispondo: “n n nulla, vorrei solo conoscerti, è possibile?”
Lei: “no, guarda, scusa ma sto lavorando e poi non sono interessata”
Io ci rimango male e le dico: “ma come, mi saluti sempre dalla tua finestra” .
A quel punto lei mi dice:
“ah ho capito sei quello che saluta quando…. LAVO I VETRI!”
In quel momento preciso realizzo che sono il più grande cogxxxxx che esista sulla faccia della terra.
Per mesi mi ero illuso che mi stesse salutando; stava solo lavando i vetri….
Per la cronaca: ho incontrato la tizia, lei non mi ha riconosciuto (credo), vista da vicino… beh, ho fatto finta di non conoscerla anche io.
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