Sono in isolamento post terapia radiometabolica. Gli adulti li posso “praticare” a debita distanza, i bambini no.
Ho un cane, una peste di Jack Russell, figlio di Satana. Ho anche due figli, ma al momento sono dalla nonna. Abito in un villino a schiera. Vicini a destra e sinistra, non sopra, sotto ho il mio garage. Il vicino di destra è un ragazzo sotto i 30 anni che vive solo, tranne qualche fidanzata che spunta ogni tanto. A sinistra ho un b&b (riassunto delle puntate precedenti).
Ieri un bambino mai visto butta la palla del mio giardino. Inizia a bussare come un pazzo e io a urlargli: “Allontanati che la palla te la lascio fuori”, lui appeso al campanello come un matto. Alla fine si arrampica, scavalca e entra. Il cane, piccolo quanto incazzato, lo morde su una chiappa prima e sulla coscia dopo. Non è in uso mordere, ma non ama intromissioni non autorizzate. Urlando da dentro casa sono riuscita a fargli mollare la presa e a farlo entrare. Quindi ho urlato al bambino di uscire dal giardino aprendogli la porta. Dopo un po’ è arrivata sua mamma ad appendersi al campanello (sarà vizio di famiglia) e minacciarmi di denuncia.
Io ho le telecamere. Le ho detto che la denuncia la rischia lei che non sorveglia il figlio e lo manda in giro a fare il topo d’appartamento. Ma perché i matti vengono a soggiornare tutti di fianco a me?
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