Come un’ombra

Una sera mio padre, mentre segue una partita, per troppa euforia al goal della nostra squadra del cuore muove una sedia un po’ troppo rumorosamente.

Il tizio di sotto si innervosisce come se avesse ripetuto il gesto fino alle 6:00 del giorno dopo. Quindi sale su tutto incazzato, tuttavia sembra che la discussione finisca là con le nostre scuse, ma ovviamente non è così.

Da quell’episodio la macchina “vecchia” di papà inizia a subire sfregi senza fine. Non capiamo chi sia, ma dal momento che i graffi compaiono la mattina quando la sera prima non c’erano, una sera mio padre decide di appostarsi nel giardino comunicante al garage. Dalla finestrella vede il tizio avvicinarsi alla macchina per lascire un riga con le chiavi. Papà ingenuamente non fa nulla, ma sporgiamo denuncia verso ignoti.

Passano gli anni, cambiamo macchina ma la storia continua a ripetersi fino al giorno in cui il tizio compra una macchina nuova e monta senza permesso del condominio una telecamera che dovrebbe puntare sulla sua macchina, ma di fatto riprende anche quella davanti a lui e l’entrata del garage. Un’ammissione di colpa poco nascosta, secondo la mia famiglia.

Il condominio non si oppone a far rimuovere la telecamera, quindi ad oggi è ancora lì anche se non dovrebbe esserci. Spesso e volentieri, quando mia sorella o mio padre entrano nel garage, il tizio chiude la porta da casa sua chiudendoli dentro o impendedogli di entrare.

Ultimamente poi, convinto che ci divertiamo a buttare roba sul suo zerbino, ha preso ad appostarsi dietro la porta di casa sua e appena vede entrare le nostre macchine nel garage, per aprire la porta e controllare il nulla appena superano il suo pianerottolo. È come avere un’ombra tutte le volte, perché purtroppo anche se la mia macchina la parcheggio in un altro garage dove ho affittato un posto, sa anche quando esco e torno da lavoro, quando decido di dormire fino a tardi, o quando mamma esce per la spesa, perché passa il 99% a guardare in su dal balcone verso le nostre finestre, o visto che pavimenti e pareti sono sottilissimi, ad ascoltare i nostri movimenti.