Lui ha sorriso e ha buttato tutti i miei yogurt nella pattumiera, sostenendo che “avevano già fermentato abbastanza il tuo karma”.

Lì ho deciso di vendicarmi.
Ho comprato un panettone in pieno luglio.
L’ho lasciato sul tavolo, aperto, con un biglietto sopra:

“Con affetto, da parte del glutine.”

Se n’è andato dopo tre giorni.
Ha lasciato una bustina di tè verde e una scritta sulla lavagna magnetica:

“Il corpo è un tempio. Tu l’hai usato come food court.”

E io, quella sera, mi sono ordinato un hamburger.
Doppio.

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