Spariscono come se fossero stati assunti da una setta.
Poi tocca al tappetino: è sempre bagnato solo sul mio lato.
Anche se entro per primo.
Non ci sono perdite, né docce accese. Solo… umidità preventiva.
Inizio a usare le mie ciabatte da doccia.
Il giorno dopo, le trovo invertite.
Sinistra al posto della destra. E viceversa.
Sottilissima crudeltà.
Punto al contrattacco.
Cambio posto ai nostri due portasapone.
Lui finge di non notare.
Ma il giorno dopo, il mio shampoo è pieno d’acqua.
Mi vendico con l’ultima arma: la tazza del bagno.
Abbasso la tavoletta. Sempre.
Ogni volta.
Anche quando non serve.
Lui alza. Io abbasso. Lui alza. Io abbasso.
In silenzio. Per giorni.
Una mattina mi sveglio e trovo un rotolo di carta nuovo, ancora incellofanato, dentro la doccia.
E il mio spazzolino… spostato di due millimetri verso il centro.
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