Scrivo una finta lista della spesa:
Maionese al wasabi
Paté di lumaca
Budino al tamarindo
Acqua frizzante aromatizzata al cetriolo
Lascio il foglio in vista.
Tre giorni dopo, nel frigo…
acqua al cetriolo. E budino al tamarindo.
Lui non dice nulla.
Ma un giorno apro il suo armadietto per sbaglio.
Dentro c’è una copia identica della mia spesa, solo in versione ancora chiusa.
Stesse marche. Stessi formati.
Non ho mai avuto il coraggio di chiedere.
Mi sono limitato a cambiare supermercato.
Ora faccio la spesa dall’altra parte della città.
E quando torno a casa, mangio in camera.
A luci spente.
Ogni tanto mi chiede:
“Hai cambiato qualcosa ultimamente? Sei più… misterioso.”
Sorrido.
E rispondo:
“Mi è venuto spontaneo.”
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