Mi scuso se la cosa può far un po’ schifo ma… non so come altro dirla.
Beh, tutto è bene quel che finisce bene. È bastato cambiare detersivo per non aver più problemi. Anzi, a dirla tutta, ho comprato proprio il detersivo della vicina, perché passando attraverso i suoi panni stesi mi sono accorta che profumavano e non mi davano affatto fastidio.
Passano un paio di settimane, un giorno, vado a stendere, passo davanti ai panni della vicina e pochi secondo dopo essere entrata nella lavanderia sento quell’odore fortissimo che, immediatamente, prende il mio stomaco e questa volta, non arrivo al vascone, provo a trattenermi ma niente, riesco a girarmi e… lo faccio per terra….
Sto per raccogliere il disastro che ho fatto quando la sento arrivare. Lei comincia ad urlare: “schifosaaaaaaaaaa” io ci rimango male anche perchè mi vergogno terribilmente. Lei continua ad urlare dicendo che il mio “odoraccio” impregnerà i suoi panni puliti, io non riesco a muovermi continuo a rimanere nell’angolo e continuo a vomitare, mentre lei dietro di me, comincia ad insultarmi come se non ci fosse un domani, urlando in continuazione “che faccio schifo e farà schifo mio figlio”.
Trovo le forze per girarmi, in un attimo di tregua che ha il mio stomaco, devo cercare di tornare a casa, quel posto mi sta facendo malissimo e la mia intolleranza olfattiva si deve essere terribilmente intensificata.
La simpatica vicina, quando vede che provo a fare qualche passo senza filarmela minimamente, a quel punto mi urla anche “l’ho comprato apposta, almeno ti strozzi”
A quel punto mi giro verso di lei per dirgliene 4, ma non faccio in tempo: al posto delle parole, dalla mia bocca esce un idrante.
Dio solo sa la soddisfazione che mi ha dato riempire le sue lenzuola con un getto degno de “L’Esorcista”
Diego è nato il 15 novembre del 2000. Ho avuto altri due bambini (il più piccolo ha 10 anni) e non ho mai più avuto alcun tipo di problema simile. Dopo 23 anni, tuttavia, ancora oggi sono “dashofobica” e non posso sentire quell’odore senza star male.
La vicina non è più la mia vicina, ma ancora oggi, se la incontro per la strada mi giro dall’altra parte. Ci ignoriamo da quel giorno. Ora mi chiedo, che bisogno c’era di fare una cosa tanto cattiva? Perché fare un dispetto di questo genere, perché sperare di farmi star male?
Fino a quel momento avevamo un rapporto cordiale, mai uno screzio, niente.
Ai tempi ero una giovane mamma, forse anche ingenua, incapace di pensare che la gente fosse tanto stronza, ma quando ci ripenso, ancora non so darmi una risposta.
Pagine: 12
Lascia una risposta