Volevo raccontarvi cosa è successo a mia figlia che è andata ad abitare in un condominio.
Stanno facendo i lavori per il 110% e quindi mia figlia che abita al primo piano (e hanno levato gli scuri da quando hanno iniziato a demolire l’intonaco) si è barricata in casa oscurando le finestre, senza più guardare fuori.
15 giorni fa mi sono accorta che hanno costruito, dal lato non in vista per chi arriva, un catafalco in cemento armato di circa 6 mt per 3 di altezza che avrebbe dovuto ospitare 30 contatori del gas su tre file. Al che ho chiamato l’amministratore e sono andata dall’avvocato, riuscendo a risolvere la questione visto che in assemblea è stata deliberata la demolizione (il costruttore ha ammesso che se fosse dipeso da lui non lo avrebbe fatto).
Quello che mi ha amareggiato parecchio è il fatto che nessun vicino abbia solidarizzato con mia figlia, né le abbia detto o fatto qualcosa per aiutarla. L’unico è stato il proprietario dell’appartamento vuoto dirimpetto, che pur non abitando lì e non essendo interessato dagli effetti del muro, ha detto in assemblea che chi abita al quinto piano può permettersi di fregarsene se costruiscono un muro in basso. Non è una storia eclatante e nemmeno buffa, ma mi ha lasciato l’amaro in bocca.
Se non mi fossi rivolta all’avvocato e non avessi fatto le mie rimostranze, il muro forse sarebbe ancora lì e i vicini avrebbero continuato allegramente a fregarsene dell’ultima arrivata.
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