Quando sono uscito per buttare i calcinacci, lui era lì.
Sguardo lungo, occhi fissi sulla mia felpa coperta di polvere.
Poi ha guardato la mensola.
Poi me.
Poi ha scrollato la testa. Lentamente.
Ed è rientrato.
Da quel giorno ho smesso di tentare di piacere.
L’ho accettato: io sono l’anomalia del suo condominio perfetto.
Lui è il guardiano silenzioso dell’ordine.
E insieme funzioniamo, ognuno col suo ruolo.
È il condominio. Nessuno ti parla. Ma tutti ti vedono.
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