Durante le assemblee condominiali non parla.
Osserva.
Prende appunti.
E due giorni dopo, lascia nel vano scale dei promemoria educativi scritti a penna:

“Chi ama le piante, non le lascia morire nel pianerottolo.”

“Il silenzio si costruisce insieme, ma si rompe da soli.”

“Chi ha amici rumorosi, ha nemici silenziosi.”

Si narra che abbia una telecamera nascosta nel portaombrelli.
O che sia in grado di sentire se hai lasciato il rubinetto aperto da due piani più sotto.

Ma la verità è che non dorme.
Veglia.
Come una presenza morale col badge invisibile.

È l’amministratore spirituale del palazzo.
Non risolve niente.
Ma ti fa sentire colpevole anche quando non hai fatto nulla.

E forse… è proprio quello il suo scopo.

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