Avete presente quel momento storico in cui è venuto fuori il peggio dell’essere umano? Ecco sì, la pandemia.

Prendiamo il lockdown, ovvero quel momento in cui tutti ci siamo ritrovati a ridimensionare le nostre abitudini e priorità. Una cosa banale: prelevare dal bancomat.

Con i pagamenti dell’affitto sono stata sempre puntuale, se non addirittura in anticipo. Odio avere “buffi”, specialmente con il padrone di casa.

Bene. Aprile, pieno lockdown. Una serie di circostanze mi hanno impedito di effettuare un bonifico online: Wi-Fi saltato, giga finiti, quindi che faccio? Mi dico: scendo, vado in banca e gli faccio un versamento.

Banca chiusa, ovviamente per motivi legati al Covid. Lo avviso via WhatsApp: “Mi perdoni – grosso pippone per spiegare gli imprevisti – domani provvederò a inviare il bonifico”.

Visualizza e non risponde.

L’indomani mattina alle 7, quando sto ancora aprendo gli occhi per capire per quale strana congiunzione astrale io sia al mondo, sento il citofono.

Una volta, due, tre. Penso sia qualcosa di importantissimo. Rispondo, è il padrone di casa: “Non si ripeta mai più!”, mi dice.

Lui, in pieno lockdown ed eludendo tutti i controlli, è riuscito a venire da me alle 7 di mattina col crimine altissimo per redarguirmi sul pagamento.

Quando da 3 anni pago sempre regolarmente.

 

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