Ho vissuto in un condominio qualche anno fa.
La mia esperienza è stata piuttosto breve, circa un anno, pertanto non ho avuto abbastanza tempo per entrare in confidenza con i miei vicini per poterli così definire da incubo, comunque le premesse c’erano tutte.

In questo condominio erano quasi tutti dei manovali o comunque lavoratori nel settore dell’edilizia e la loro principale attività era fare, continuamente, lavori di rifinitura, miglioria, adeguamento o non so che altro per tutto il periodo dell’anno.

Tutto sempre realizzato in economia e che potevano iniziare in qualsiasi momento, ma sulla fine non era ma dato sapere in quando lavoravano quando potevano e quando trovavano materiale a buon prezzo.

Quindi vi faccio immaginare il continuo frastuono di trapani, martelli, rumori di mobili che si spostavano, pareti che venivano buttate giù eccetera eccetera.

Il problema principale non era neanche tanto questi i rumori, quanto il fatto che gli spazi comuni del condominio venivano usati, come luogo di deposito.
Pertanto le scale erano sempre ricolme di mobili, materiale edile, calcinacci.

Inutile dirvi che qualsiasi normativa relativa all’urbanistica era non solo non rispettata ma addirittura ostacolata, rendendo vane ogni tipo di delibera relativa alle opere, ampiamente necessarie, di sistemazione della facciata e delle zone comuni.

Queste riunioni raggiunsero l’apice del tragicomico quando si provò ad accennare di usufruire per la sistemazione del condominio del bonus 110%.

Insomma un vero incubo, con delle scale condominiali perennemente ingombri di materiali e con polvere che si diffondeva per tutti i piani del palazzo. Per capirci i lavori erano talmente ampi che spesso venivano anche spostate da una stanza all’altra le porte d’ingresso delle abitazione.

Ma le disavventure non finiscono qui. Perlopiù gli abitanti del condominio erano persone di mezza età non molto attente all’aspetto fisico, c’era un grosso problema di obesità sia maschile che femminile, cosa di per sè non gravissima se non fosse che in questo condominio abitava anche una divorziata molto avvenente che aveva come attività principale fare un po’ la gatta morta con qualunque uomo potesse essere nei paraggi.

Inutile dirvi le scenate di gelosia che si potevano scatenavano in qualsiasi momento nell’androne del palazzo. A mio avviso, avendo conosciuto la signorina in questione, non credo che mai e poi mai avrebbe potuto avere un minimo rapporto con nessuno degli uomini del palazzo.

Questo era irrilevante per le signore che non perdevano occasione per far partire urla, calunnie e chi più ne ha ne metta, da un piano all’altro del palazzo contro, per lo più, la divorziata, ma spesso non veniamo risparmiati neanche i mariti.

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Luca

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