Così passo al contrattacco.
Mi faccio una playlist apposita:
tutti brani che partono piano… e poi diventano dubstep furiosa al minuto due.
Faccio finta di andare in doccia.
Lei ci casca.
Cambia.
Parte il suo mantra.
A metà della sua meditazione, esplode Skrillex.
Tutta la casa trema.
Esco dal bagno con l’accappatoio e un sorriso da samurai.
Da quel giorno, ha smesso di collegarsi.
Ma, a volte, la sento borbottare quando mi vede con lo speaker in mano.
“Certe frequenze… stressano le piante.”
Io annuisco.
E metto i Tool.
Volume basso. Ma costante.
La guerra è finita.
Ma il suono della pace lo scelgo io.
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