Il VDM è il tizio che abita al piano di sopra.

Tralasciando i suoi talloni di piombo, caratteristica ben nota di tutti i VDM, il tipo fa un lavoro indistinto per il quale è sempre in casa e che a parer mio oscilla tra l’artista/falegname e l’insegnante di zumba. Oppure è semplicemente pazzo.

Mi trasferisco a settembre 2020 in affitto col mio compagno e trattandosi di un bilocale facciamo in modo di ricavare un piccolo spazio studio/lavoro nella camera da letto, come unica alternativa al lavorare sul divano in questi tempi di smart-working (io faccio la dottoranda di ricerca e lavoro 7 giorni su 7, a volte anche 14 ore al giorno se sotto scadenza… ‘n’era possibile sta’ sul divano a rattrappirmi come scatoletta).

Posizioniamo una piccola scrivania davanti la finestra e diventa la mia postazione. Misteriosamente ma non troppo iniziano ad apparire mozziconi di sigaretta sul davanzale, che spesso causa vento entrano in casa sporcando tutta la scrivania e quello che c’è sopra. Cenere, cenere nera ovunque. Fogli macchiati ovunque. Un giorno pesco il VDM che, placido, fuma affacciato alla finestra ciccando di sotto. Chiamo dal balcone chiedendo di piantarla ma non ottengo risultato, la sua riposta in seguito sarà: “Non avevo sentito”. Certo.

Stufa e preoccupata per i materiali delicati che maneggio per lavoro chiamo l’amministratore, che risponde: “Eh sa, se fossero aree comuni del condominio potrei fare qualcosa, ma dato che si tratta del suo davanzale e quindi di proprietà privata non posso proprio far niente. Se la situazione è insostenibile, sposti il suo mobilio lontano dalle finestre.” Mamm’t.

Salgo a bussare al VDM. Il falegname zumbero psicopatico apre dopo un tempo considerevole ed esordisco con: “Salve, sono la condomina del piano di sotto, mi dispiace disturbarla ma-“. Pensa bene di interrompere con un: “Eh, infatti”. Pregando tutti i buddha, gli dei trini e non dell’universo, gli angeli e i Santi di farmi desistere dal linciaggio, faccio presente il problema della cenere e che: “Sa, per lavoro maneggio volumi molto costosi provenienti da biblioteche di tutto il mondo, a volte sono pezzi rari, se qualcuno dovesse rovinarsi con la sua cenere sarei costretta a chiederle i danni e a volte le cifre arrivano anche a migliaia di euro. Non vorrei assolutamente arrivare a questo inconveniente”.

Inorridendo all’idea di sborsare cospicue somme di denaro, Geppetto si scusa e promette di usare un posacenere.
Da allora ha in effetti smesso di ciccare sul mio davanzale, ma non di fare il falegname zumbero: mobili spostati a tutte le ore del giorno e della notte, martellate, botti, sedie trascinate e fruscio di ciabatte a tutte le ore. Ma tutte eh. Il mio gatto sobbalza di continuo e nel suo sguardo ormai leggo: “Mamma è la fine del mondo oddio oddio prendi i croccantini e scappa”.

Non dorme, non lavora, non esce mai nemmeno per fare la spesa. Forse oltre che falegname e zumbero è anche un po’ vampiro.
A breve forse trasloco, ma prima di andarmene da qua io devo capire che cazz- fa questo pe’ campa’. E anche se i suoi talloni sono di adamantio, ovviamente.

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Luca

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