Qualche anno fa l’amministratore allora in carica propose di fare una pulizia dei vani di ispezione del piano interrato, delle tubature condominiali, soprattutto degli ultimi tratti che confluiscono nelle fognature; una sorta di “pulizia di primavera” che si era resa necessaria per l’accumulo di detriti nei corridoi al di sotto delle bocche di lupo e per il malfunzionamento degli scarichi di qualche condomino.
Qualche giorno prima dell’operazione di pulizia l’amministratore affisse dei cartelli ben visibili con scritto più o meno così: “Il giorno X verrà effettuata la concordata pulizia degli scarichi: invito i gentili condomini a lasciare fuori le proprie auto dal vano garage in quanto in quel giorno non sarà accessibile né in uscita né in entrata”.
Abbastanza chiaro.
Le operazioni di pulizia durarono un po’ più del previsto e l’auto spurgo tornò anche il giorno successivo.
Ovviamente qualcuno che non aveva letto gli avvisi o si era fidati dei tempi indicati dall’amministratore lasciò la macchina nell’interrato.
Il sig. Carl Fredericksen quel giorno voleva uscire e rivolgendosi ad un altro condomino presente dimostrava la sua stizza in quanto un tubo del diametro di 20 cm che correva lungo la corsia del garage intralciava l’uscita.
Ma va? Altrimenti perché mettere i cartelli e inibire il passaggio?
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