Come sempre, quando provavo a raccontare dei mostri sotto al letto, nessuno ci credeva, neanche i miei amichetti che, anzi, ridevano della cosa, tra questi c’era Massimo, che abitava proprio sotto di me: aveva già 13 anni ed ero convinta che anche lui potesse sentire i BUI perché la sua camera era esattamente sotto la mia e perché tutti sapevamo (già allora) che nel palazzo si sentiva tutto, di tutti.
Ma Massimo mi diede della matta, come tutti gli altri… poi i rumori cessarono.
Avevo 15 anni quando un giorno, Massimo mi scrive una lettera (si, una lettera con carta e penna) e mi confessa che in cuor suo è sempre stato innamorato di me. Così, io giovane e inesperta, mi fidanzo. Ai tempi però, c’era una cosa che oggi non esiste più: il militare.
Massimo parte e va in Friuli, per 3 mesi circa, non lo vedo e non lo sento. Io andavo a scuola e qualche mese dopo, conosco Enrico. Mi fidanzo con Enrico: attenzione: sto parlando di una ragazzina di 15 anni. Il “fidanzamento” allora, era un po’ diverso dalle relazioni che hanno i ragazzi di oggi, comunque… Tutto bene fino a quando Massimo torna.
A quel punto gli dico che ho conosciuto un’altra persona. Lui ci rimane male e mi dice che si augura che “I bui” torneranno a tormentarmi perché l’ho “tradito” (notare le virgolette, eh). In quel momento non mi ricordavo neanche dei “bui”; erano anni che non ci pensavo.
All’inizio pensavo fosse un caso. Una banana sparita. Un uovo in meno. Una birra che…
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